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giovedì 16 novembre 2017

WHAT PART OF NO, DON'T YOU UNDERSTAND?

25 novembre 2017
Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.

Caro diario,
c'è una cosa che aborro con tutta me stessa ed è l'ignoranza in tutte le sue forme.
Ti puoi preparare fisicamente e psicologicamente a relazionarti con individui dall'indole cattiva ma con le persone ignoranti dalla mentalità ristretta e privi di ogni umana compassione non c'è storia, non c'è nessuna possibilità di dialogo.

"Di tutte le bestie selvagge, l'ignoranza è la più difficile da trattare" (Platone)


Le ultime vicende di cronaca  hanno visto attrici o modelle denunciare episodi di violenza perpetrati in passato da registi/produttori, o chi per loro, scatenando reazioni a effetto domino e un polverone mediatico notevole.

Quello che è raccapricciante per una donna, e immagino ancora di più per una donna che ha subito violenza, è di venire malevolmente giudicata soprattutto da altre donne che, per sensibilità, emotività e percettibilità, dovrebbero comprendere meglio ed essere umanamente più indulgenti, se non altro per solidarietà femminile.

Solo una donna può capire cosa vuol dire subire apprezzamenti volgari e pesanti da sconosciuti, palpeggiamenti o toccatine, essere velatamente discriminata in quanto donna e non avere i dovuti riconoscimenti in ambito lavorativo e se al contrario si riesce a far carriera, per alcuni rosiconi non sarà mai per meritocrazia. 
Queste sono già situazioni gravi e, ad oggi, ancora troppo sottovalutate, ma essere picchiata o stuprata è drammaticamente più avvilente e ignobile.


E' veramente inaccettabile leggere o sentire commenti mortificanti e meschini rivolti alle vittime di violenza e, ancora di più, da donne ottuse che invece di fare fronte comune e, UNITE combattere qualsiasi forma di sopraffazione, puntano il dito sulle persone sbagliate:


 "Se l'è cercata, non doveva girare in minigonna"  
"Non doveva accettare un passaggio in auto da estranei" 
 "Perchè hanno denunciato gli stupri solo ora?"
"Perchè non è scappata?"
"Tanto era una prostituta, era a conoscenza dei rischi a cui andava incontro."

Detesto chi si erge a giudice sputando stupide sentenze,  perdendo di vista il reato e soprattutto chi lo ha commesso.

Detesto la mediocrità e il pressappochismo.

Perchè molti dimenticano che è il COLPEVOLE che va punito e non la vittima? 


Solo la GIUSTIZIA può fare luce sulle vicende e sulle singole situazioni, tutti gli altri è meglio che tacciano.





I dati rilasciati dall'Istat (anno 2014) sulla percentuale di donne che hanno subito violenze, dentro e fuori la famiglia, sono allarmanti: 6milioni 788mila donne (16-70enni) hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. 


Il livello di omertà è elevatissimo, il 33% delle vittime sceglie di
tacere perchè oltre al lungo calvario fisico, emotivo e sessuale dovrà subire anche l'ennesima umiliazione degli sguardi curiosi e giudicanti degli ignoranti sopra citati.



Una violenza non si esaurisce mai completamente nella mente di una vittima che rivivrà sempre il sopruso. E' una ferita profonda che in molti casi non si rimarginerà mai e che condizionerà la sua vita e quella delle persone vicine. Ricordiamocelo prima di giudicare!






KissKiss
🌞Sole

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