Come il politically correct può uccidere un capolavoro!
Caro diario,
il 16 marzo scorso è uscito nelle sale
cinematografiche LA BELLA E LA BESTIA,
il remake live action dell’omonimo film d’animazione del 1991
distribuito dalla Walt Disney, diretto dal regista Bill Condon. La BELLA E LA
BESTIA cartoon fu il primo film d’animazione a essere candidato all’Oscar per
il miglior film oltre ad altre cinque nomination vincendo poi due statuette per
la migliore colonna sonora e per la canzone Beauty and the Beast cantata da Céline Dione e Peabo Bryson.
Nel cuore
della Francia un principe giovane e bello, interpretato da Dan Stevens, vive in
un splendido castello tra lusso e sfarzo, tra feste e balli grandiosi
sfruttando il villaggio con le sue tasse.
sfruttando il villaggio con le sue tasse.
Una sera,
durante un violento temporale, una sconosciuta
giunge al castello per chiedere
ospitalità e in cambio offre al principe una rosa. Il giovane disgustato
dall’aspetto miserabile della donna la caccia via. La vecchia all’improvviso
svanisce e appare al suo posto una bellissima maga, la quale, avendo visto che
non c’era amore nel suo cuore, lo trasforma per punirlo, in una bestia
orribile, lanciando anche un potente incantesimo sul castello e su tutti coloro
che lo abitano. I giorni divennero anni. Il principe e suoi servitori vennero
dimenticati dal mondo poiché la maga aveva cancellato il ricordo di loro dalla
memoria delle persone amate. La rosa che gli aveva offerto era davvero una rosa
incantata. Se il giovane avesse imparato ad amare e fosse riuscito a farsi amare prima che l'ultimo petalo fosse caduto, l'incantesimo si sarebbe spezzato, altrimenti sarebbe stato condannato a rimanere una bestia per sempre.
Con gli anni egli cadde in preda alla disperazione e perse ogni speranza perchè chi mai poteva amare una bestia?

Con gli anni egli cadde in preda alla disperazione e perse ogni speranza perchè chi mai poteva amare una bestia?

Nel villaggio vicino, in una casetta insieme al padre Maurice, interpretato da Kevin Kline, vive Belle, interpretata da Emma Watson. Belle è una stupenda,
Dopo
ventisei anni la storia si ripete e la Disney ci fa rivivere una
tenera vicenda d’amore, autentica e
profonda.
Nulla è cambiato, o quasi, rispetto al 1991. Tutto è stato ricreato in maniera fedelissima all’originale perchè le modifiche apportate sono veramente poche e di poco conto, per il film.
Nulla è cambiato, o quasi, rispetto al 1991. Tutto è stato ricreato in maniera fedelissima all’originale perchè le modifiche apportate sono veramente poche e di poco conto, per il film.
Altra questione per quanto concerne le emozioni che il cartoon aveva
suscitato e che sono un lontano miraggio
in questa nuova versione che tenta di ricreare un’eccellenza senza riuscire ad eguagliarla.
Il
doppiaggio è senza dubbio ciò che ha pesato di più in senso negativo per la
pellicola, a cominciare dalla voce narrante di Vittoria Puccini, per niente
coinvolgente e stonata.
Tutti i
personaggi e i loro dialoghi sono quasi identici a quelli della versione
animata ma con gli attori in carne ed ossa le interpretazioni sono risultate
prive di anima e passione.
Si sono impegnati a dare verosimiglianza al film con
scenografie da favola, costumi strepitosi, coreografie e musiche fantastiche, ma non sono riusciti a ricreare la stessa magia e l’incanto neppure durante il famoso
ballo nel suggestivo e lussuoso salone del castello. Non è pervenuta nessuna alchimia
tra Belle e la Bestia.


La Belle della Watson d’altro canto è poco convincente nella sua versione di ribelle sognatrice, è priva di energia, non ha lo sguardo trasognato, non traspare il suo coraggio, la sua rabbia e la sua intraprendenza come la Belle del cartoon.

Fantastici anche tutti i personaggi animati del castello che mi hanno quasi fatto malinconicamente ricordare quelli autentici anche se il CGI (immagini generate al computer) in generale non mi ha proprio convinta del tutto.
Insomma
tutto curato perfettamente nel dettaglio
per quanto riguarda l’aspetto tecnico, scenico ed estrinseco, fino a sembrare anche
troppo artificiale, ma rimane un film che non apre il cuore allo spettatore;
non riesce a regalare pathos, mistero e l’immortale incanto che meritava la favola.
non riesce a regalare pathos, mistero e l’immortale incanto che meritava la favola.
Sembra quasi
riviva la superficialità della Bestia prediligendo la bellezza esteriore non dando invece importanza a quella interiore, affannandosi spropositamente, per cercare di convincere, con l'emulazione dell'apparenza, quel pubblico nostalgico che non vuole vederne i difetti.
Estrema attenzione al rispetto generale nel rifuggire pregiudizi razziali, orientamenti sessuali (inserendo una scena gay nel film), disabilità psichiche (Maurice nel cartone animato era un genuino e stravagate inventore simpaticamente pazzo che nel film diventa un normalissimo e noioso mercante); anche la cattiveria nel film quasi non si percepisce tentando di giustificarla inserendo alcune informazioni sul passato di alcuni protagonisti. Insomma cercando di accontentare tutti, nostalgici e non, i pezzi del puzzle non si sono incastrati affatto tra loro.
Una cosa è certa, tentare di replicare la trasposizione animata, passo dopo passo, coinvolgendo lo spettatore con le atmosfere magiche e la fantasia, non è elementare però, considerando che la storia era già perfettamente scritta, con le sue musiche, le sue scene, con i suoi valori universali e insegnamenti da trasmettere, questa pellicola è stata veramente una delusione vista anche la presenza di un cast stellare.
L'unica sensazione percepita è il desiderio di riguardare al più presto il cartone animato.
Estrema attenzione al rispetto generale nel rifuggire pregiudizi razziali, orientamenti sessuali (inserendo una scena gay nel film), disabilità psichiche (Maurice nel cartone animato era un genuino e stravagate inventore simpaticamente pazzo che nel film diventa un normalissimo e noioso mercante); anche la cattiveria nel film quasi non si percepisce tentando di giustificarla inserendo alcune informazioni sul passato di alcuni protagonisti. Insomma cercando di accontentare tutti, nostalgici e non, i pezzi del puzzle non si sono incastrati affatto tra loro.
Una cosa è certa, tentare di replicare la trasposizione animata, passo dopo passo, coinvolgendo lo spettatore con le atmosfere magiche e la fantasia, non è elementare però, considerando che la storia era già perfettamente scritta, con le sue musiche, le sue scene, con i suoi valori universali e insegnamenti da trasmettere, questa pellicola è stata veramente una delusione vista anche la presenza di un cast stellare.

KissKiss
🌞Sole
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