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giovedì 8 dicembre 2016

DA QUALE PULPITO?


Altomilanese, settimanale


Caro diario, qualche giorno fa mi è capitato di leggere un articolo sul settimanale L'Alto milanese – libera stampa, che mi ha lasciato alquanto perplessa. L'editoriale si intitola 'L'oppio dei popoli':già dal titolo ci fa intuire il tono della riflessione.
Ma andiamo per ordine, innanzitutto comincia con lo spiegarci come la Chiesa in Italia, dalla Democrazia Cristiana in avanti si sia interessata, diciamo così, in maniera sempre più attiva e proficua alla vita politica del paese condizionando se non addirittura bloccando, tutta la legiferazione in materia di diritti civili rendendo così l'Italia fanalino di coda d'Europa se non (addirittura)del mondo.

Peccato però che il nostro autore tralasci di ricordare tutta la parte della storia del Cristianesimo in cui fu proprio la religione cattolica a portare ed esportare in tutto il mondo temi sociali fino ad allora sconosciuti.
Quali la difesa dei più deboli, dei bambini, dei poveri, l'assistenza gratuita ai malati, la dignità della donna (ricordiamo che all'epoca dell'impero romano ad esempio la donna era semplicemente un oggetto quasi al pari di uno schiavo mentre col diritto canonico per la prima volta ha potuto dire sì o no sull'altare).
Non dimentichiamo anche che i cristiani con la loro battaglia contro l'aborto e l'infanticidio salvarono la vita a centinaia di bambine che altrimenti sarebbero state uccise proprio a causa di una società profondamente maschilista, in cui donne e bambini non avevano alcun diritto. 

Il mondo ha sentito parlare per la prima volta di perdono, carità e misericordia grazie al Cristianesimo eppure per una società sempre più snob riguardo i temi religiosi e perennemente in malafede tutto questo non ha alcuna rilevanza.
Ma il vero fulcro del problema secondo questo articolo è che due sacerdoti di due comuni dell'hinterland milanese si sono apertamente schierati durante il referendum costituzionale dei giorni scorsi. Scelta certo discutibile, ma nei fatti, che nel resto del mondo ci siano migliaia di altri sacerdoti che ogni giorno rischiano la vita per portare avanti la loro missione (perchè proprio di missione si tratta e non è per tutti) al servizio del prossimo, ovviamente, non interessa a chi sta dietro ad una scrivania, al sicuro a pontificare persino sulla fede altrui.

Infatti, il pezzo forte dell'articolo sulla rivista l'Alto milanese è quello in cui ci spiega che il 90% degli italiani che si dichiarano cattolici “non vanno quasi più in Chiesa, non hanno mai letto una pagina della Bibbia, non recitano un Padre Nostro dai tempi della prima comunione, non si confessano anche per evitare di far crollare le navate (ne deduciamo che l'autore oltre ad essere un esperto di statistiche sia anche ben informato dei singoli peccati dei fedeli) e non disdegnano né l'evadere il fisco né l'andare a mignotte, ma se togli il crocifisso dalle scuole dei loro figli, piantano in piedi un casino che non finisce più e attaccano a parlare di Islam e terrorismo”.

Sì insomma l'italiano più becero, disonesto e meschino secondo il giornalista del succitato giornale pare essere necessariamente cristiano cattolico o quantomeno si professa tale. 
L'articolo naturalmente non poteva che concludersi con la citazione di uno dei più celebri materialisti (sconfitti) della storia, Karl Marx. 
Che altro dire se non complimenti per la lucidità (si fa per dire) dell'analisi! 

🌙Luna

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