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mercoledì 7 dicembre 2016

PATURNIE O DISCRASIA?


Caro diario,

oggi sono decisamente giù di tono!





La stupenda Audrey Hepburn nei panni di Holly Golightly, nella commedia romantica “A colazione da Tiffany", descrive le sue paturnie come una cosa orribile: un'improvvisa paura di non si sa che. Non è tristezza; “uno è triste perché si accorge che sta ingrassando o perché piove" così prosegue Holly.

L'unico rimedio per questa sua sofferenza è prendere un taxi e correre da Tiffany, la più esclusiva e leggendaria gioielleria di New York e del mondo. Tiffany rappresenta, per lei, il  luogo ideale non per i gioielli che vende ma perché quel silenzio e quell'aria solenne le danno quella calma tanto desiderata.

Alcuni dottori motivano queste paturnie come problemi prettamente femminili dovuti ai mensili squilibri ormonali. Il vocabolario le descrive come malumore, stizza, malinconia.
Le paturnie sono qualcosa di indefinibile, non possono essere classificate, ti colgono in modo estemporaneo e non bisogna mai sottovalutarle perché possono trasformarsi in qualcosa di più profondo ed è quindi più arduo debellarle.




Qual è dunque  la nostra 'TIFFANY' ovvero il nostro antidoto  a quei giorni decisamente no? 

Può essere fruttuoso dedicarsi semplicemente a se stessi, dimenticare per un po’ tutto e tutti e lasciare che il mondo giri comunque senza la nostra presenza. Lasciare  lavoro, casa, figli e mariti al proprio destino, solamente per qualche ora, senza che il senso di colpa ci consumi è un comportamento da egoisti?

La medicina antica, secondo la teoria umorale concepita da Ippocrate, attribuiva all'atrabile o bile nera la responsabilità della melanconia. Si credeva che il buon funzionamento dell'organismo dipendesse da una giusta ed armoniosa mescolanza dei quattro umori base della concezione ippocratica: bile nera, bile gialla, flegma e sangue o umore rosso e che quindi  questo equilibrio tra gli umori caratterizzasse  l'individuo sano.

La società ci vuole sempre sorridenti e in perfetta forma, non ammette eccessi di  sensibilità e profondità ma soltanto tanta irreprensibile apparenza ed è per questo che spesso chi soffre e ha disagi preferisce non manifestarli per non essere giudicato.

“I momenti migliori dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che..”
(Giacomo Leopardi)

KissKiss

🌞Sole

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