Caro diario, in questi giorni ho terminato di leggere il libro del giornalista milanese Mario Calabresi dal titolo “La fortuna non esiste” (ed. Mondadori 2009).
E' una raccolta di brevi racconti di persone comuni e meno comuni conosciute dallo scrittore durante la sua permanenza negli U.S.A, che si trovano ad affrontare prove e difficoltà di varia natura e che in qualche modo, grazie ad una forza interiore non ordinaria, riescono ad avere la loro rivincita nei confronti di una vita e di una società capaci di stravolgere anche i programmi meglio pianificati. Sullo sfondo l'elezione del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il primo presidente americano di colore.
Mi ha affascinato molto fin dal titolo,
“la fortuna non esiste”. Ma che cosa significa in realtà
la parola fortuna? Che cosa intendiamo
noi per fortuna?
noi per fortuna?
Il
dizionario offre svariate possibilità di significato del termine
fortuna, dal campo più
astratto a quello più popolare passando per quello filosofico ma la
spiegazione che ho trovato più significativa è stata dove viene
definita come alterna possibilità di condizioni avverse e
positive. Più comunemente noi
la intendiamo invece in senso positivo cioè un insieme di situazioni
favorevoli contrapposte all'antagonista che chiamiamo sfortuna.
Chi ha
il dono della fede sa che la vita stessa è un'alternarsi di prove da
affrontare e di momenti in cui la Provvidenza Divina ci concede
grazie e stati di benessere. Ma più in generale sappiamo che ognuno
di noi può andare incontro nel corso della propria vita a periodi di
difficoltà e sofferenza ma anche a periodi di gioia e di serenità.
Se identifico la felicità con la fortuna e
l'infelicità con la sfortuna, posso
affermare che nessuno ha la certezza che sarà sempre felice né che
sarà sempre infelice. La domanda che viene da porsi però e che
credo si sia posto anche l'autore è: Quanto di tutto questo dipende
da noi e quanto peso ha l'imponderabile?
Leggendo queste
intense storie di persone che ce l'hanno fatta viene da rispondere
senza alcun dubbio che tutto dipenda dal nostro coraggio e da quanto
di noi stessi investiamo nella riuscita di un nostro progetto, in
questo caso nel sapersi rialzare dopo una caduta.
Molto bella è
anche la citazione di una frase dell'americano Joe Biden che l'autore
inserisce come introduzione:
“ Non
importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui
ti rimetti in piedi”.
La persona che è pronta a rimboccarsi le maniche e sa trasformare la sorte avversa in opportunità è sicuramente una persona vincente indipendentemente dai risultati che ottiene.
In
conclusione ritengo che la fortuna/sfortuna intesa
come alternanza tra eventi favorevoli e sfavorevoli esista eccome.
Quale sia l'entità che spetti a ognuno di noi non è dato sapere:
per chi ha fede è un mistero nelle mani di Dio, per chi non crede è
in mano al destino. La vera via d'uscita forse sta nel riuscire a
girare le spalle alle proprie paure e capire quando è il momento di
prendere in mano la propria vita e dire: ora si cambia strada! In
sostanza il vero nemico è solo la nostra paura...
All'autore avrei
simpaticamente suggerito un altro titolo: SFORTUNA NON MI FREGHI!
🌙Luna
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