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venerdì 7 aprile 2017

LIFE - NON OLTREPASSARE IL LIMITE


PROVA A SOPRAVVIVERE

Caro diario,
il 23 marzo scorso è uscito nelle sale cinematografiche l’atteso film di fantascienza LIFE-NON OLTREPASSARE IL LIMITE diretto dal regista, sceneggiatore e produttore cinematografico svedese Daniel Espinosa.

Lo ricordiamo anche per la regia del suo primo film in lingua inglese nel 2012: SAFE HOUSE con Denzel Washington e Ryan Reynolds.

L’ambientazione di questa pellicola è lo Spazio o meglio la Stazione Spaziale Internazionale.


I protagonisti sono sei scienziati:
la dott.ssa Miranda North,  interpretata da Rebecca Ferguson, (centro controllo malattie), il comandante della missione Ekaterina Golovkina, interpretata da Olga Dihovichnaya, Rory Adams, interpretato da Ryan Reynolds (ingegnere di volo), 
dott. David Jordan, interpretato da Jake Gyllenhaal (medico ufficiale dell'equipaggio), Sho Murakami, interpretato da Hiroyuki Sanada (ingegnere di sistemi) e il biologo dott. Hugh Derry, interpretato da Ariyon Bakare.


Dopo otto mesi la capsula Pilgrim, con i suoi campioni di suolo marziano, è di ritorno da Marte. In questi ultimi mesi lo scopo della loro missione è stata quella di prepararsi all’arrivo di questi campioni. E’ il primo modulo della storia a ritornare dal Pianeta Rosso e può rappresentare una scoperta incredibile.
Essendo la capsula danneggiata ha deviato dalla rotta e quindi, per salvarla, Rory dovrà uscire dalla stazione esponendosi ad un grande rischio e fermare la sonda con un braccio meccanico. Tutto va per il meglio e i campioni sono sani e salvi e pronti per essere analizzati.

Il biologo dott. Hugh, modificando l’atmosfera, riesce a rianimare un organismo dormiente che reagisce agli stimoli. Questo "essere", battezzato poi con il nome di Calvin, si evolve e cresce rapidamente.

Quando Calvin torna 
dormiente, a causa di uno 
sbalzo di pressione nel suo box, il dott. Hugh tenta di svegliarlo stimolandolo elettricamente con un voltaggio molto basso. Calvin si risveglia e reagisce in maniera inaspettata diventando molto ostile ed è evidente, immediatamente, che hanno a che fare con una creatura non solo estremamente intelligente ma molto, molto spietata.


Il film inizia con un lungo piano sequenza che rende perfettamente realistica l’ambientazione della stazione orbitante, in assenza di gravità, con i suoi spazi ristretti e il senso di claustrofobia;  il regista stesso, in un’intervista, rivela di aver impiegato un intero mese solo per girare la scena iniziale.

La pellicola sembra divisa in due parti: la prima parte più lenta e normale dove risaltano le menti brillanti degli scienziati con le loro particolari competenze, si è coinvolti dal punto di vista percettivo e lo spettatore sembra quasi catturato a bordo, soprattutto durante l’esperimento nel laboratorio grazie alle inquadrature.
Nella seconda parte il polipo gelatinoso diventa l’indiscusso protagonista; prende la scena e rende il ritmo incalzante e adrenalinico creando suspense, angoscia e disgusto. 

Alcune scene hanno toni troppo splatter, non si è più coinvolti all’interno dell’astronave ma si diventa spettatori impotenti.
Gli scienziati non sono più le menti brillanti che hanno lasciato intendere all’inizio, sono spesso presi dal panico, non hanno mai la situazione sotto controllo, commettono una sequenza assurda di errori che da professionisti e studiosi esperti non ci si aspetta di certo; soprattutto dopo otto mesi trascorsi a prepararsi per questa importante conquista scientifica che potrebbe cambiare l’esistenza dell’umanità: prima prova incontrovertibile della vita oltre la Terra.

Alcune scene sono un po' forzate con l’unico scopo di rendere più angosciante e problematica la situazione, molte altre non si comprendono perfettamente e, senza spoilerare eccessivamente, non mi è sembrata una strategia vincente far uscire di scena precocemente uno degli attori principali. 
Il finale 'con sorpresa' potrebbe far pensare ad un probabile sequel.

Il film non ha nulla di originale perché porta alla memoria altri lungometraggi del genere horror fantascientifico tra cui l’indimenticabile capolavoro di Ridley Scott "ALIEN" capostipite di una serie di fruttuosi film. 


Nell'insieme rimane un film godibile che riesce a mantenere alta l’attenzione dall’inizio alla fine, intrattiene dando la giusta dose di tensione e orrore ma non si può classificare come un’opera innovativa che rimarrà nella memoria.



KissKiss
🌞Sole


1 commento:

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